ROMA. «Se l’Italia nei decenni passati si e’ posta molte volte all’avanguardia sul fronte della promozione dei diritti delle persone di minore eta’ oggi non e’ difficile cogliere la tendenza verso un pericoloso arretramento di quei diritti». E’ l’allarme lanciato oggi dal Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora, nella prima Relazione annuale dell’Autorita’, presentata alla Camera alla presenza del presidente Gianfranco Fini. «So bene che la sfida e’ innanzitutto culturale – ha detto Spadafora – far comprendere a tutti che cio’ che accade ai bambini e agli adolescenti ha un impatto non solo sul loro futuro ma anche sul futuro del Paese, determina le loro opportunita’ di vita ma anche le opportunita’ di vita delle future generazioni e il loro contributo alla societa’ per il resto della vita. Non c’e’ politica economica e sociale che non abbia effetto sui bambini e sugli adolescenti ed e’ quindi opportuno, ed e’ cio’ che promuoveremo come Authority, che l’analisi dell’impatto delle decisioni economiche sulle persone di minore eta’ divenga un criterio importante di valutazione».
LA GIUSTIZIA. E conclude: «Al Governo chiediamo una attenzione nuova ai temi dell’infanzia e l’impegno a definire una strategia nazionale che indichi chiaramente come si intende dare attuazione alla Convenzione sui diritti dell’infanzia, identificando i settori nei quali intervenire prioritariamente. Mi auguro che si cominci presto a lavorare anche al nuovo Piano ma soprattutto che vengano poi stanziati i fondi necessari per realizzare gli interventi previsti dal Piano. Il sistema di giustizia minorile del nostro Paese, pur preso a modello da diversi Stati in ambito penale, e’ afflitto da problematiche che ne inficiano la capacita’ di una risposta incisiva, adeguata e rapida alle controversie, soprattutto civili, che riguardano i diritti delle persone di minore eta’ e le loro relazioni familiari. È necessario giungere ad una riorganizzazione complessiva della materia, disciplinando prima di tutto la posizione processuale della persona di minore eta’ e, in particolare, il suo ascolto nelle varie fasi del procedimento».

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