NAPOLI – Dopo il successo della prima iniziativa nel segno dell’interazione tra cultura, opera e solidarietà, il Csv Napoli ripropone l’invito a partecipare al secondo appuntamento al «Memus», in un dibattito a più voci dove liberamente si mescolano testimonianze, suggestioni e riflessioni. Per le associazioni è un’occasione per rappresentare le proprie esperienze concrete di inclusione sociale e conoscere le iniziative nell’ambito del progetto il «San Carlo per il Sociale».
DISAGIO MENTALE – Al centro del prossimo incontro il tema del malessere e del disagio mentale, in occasione della «Lucia di Lammermoor» con la regia di Gianni Amelio. All’incontro sarà presente la scrittrice e conduttrice radiofonica Chiara Gamberale per riflettere sul perché gli esseri umani costretti nella vita di tutti i giorni dal disagio mentale all’emarginazione, dall’arte sono considerati gli unici davvero degni di essere raccontati. Chiara Gamberale, forte del suo contatto quotidiano con gli ascoltatori del programma di Radio due «Io Chiara e L’Oscuro» (da lei ribattezzato “psicoascoltatori”) e dei suoi romanzi, in cui il malessere è sempre motore e mai ostacolo di preziose alchimie umane (su tutti Le luci nelle case degli altri e l’ultimo, L’amore quando c’era) sarà perfetta accompagnatrice di un pomeriggio di approfondimento sul tema. Associazioni, volontari e operatori sociali sono invitati a prendere parte all’incontro che si terrà sabato 11 febbraio 2012 alle 18.30 presso Memus Incontri (al Palazzo Reale di Napoli). A tutti i partecipanti sarà poi offerta l’opportunità di assistere allo spettacolo delle 20.30 ad un prezzo speciale di 30 euro. Per la prenotazione dei biglietti è necessario inviare una mail a documentazione@csvnapoli.it, indicando i nominativi dei partecipanti. Prima dello spettacolo i biglietti potranno essere ritirati presso la biglietteria del teatro (facendo riferimento alla prenotazione Csv Napoli).
L’OPERA – Lucia ama Edgardo ed è da lui amata. Ma con l’inganno il fratello Lord Enrico Ashton la convince a sposarsi con il potente Lord Arturo. Quando scopre la violenza psicologica patita, Lucia impazzisce, uccide il marito, e si lascia andare alla morte. Il melodramma romantico trova una delle più felici espressioni nel dramma tragico in due parti, su libretto di Salvatore Cammarano, ispirato dalle trame di Walter Scott trasportate a fine 500. I primi ad ascoltarla furono i napoletani, al San Carlo, il 26 settembre 1835. Lacerante e vitale, la scena della follia esprime una Lucia, tremante, contrastata tra allucinazione e abbandono al dolore, illuminata da un amore puro, eterno ed universale. Il suicidio diventa la soluzione più naturale per vivere questo sentimento immenso. Al potente canto di Lucia risponde quello di Edgardo, disperato per l’abbandono, paralizzato dalla notizia della morte dell’amata. Lucia è morta e lui sconvolto, immediatamente si pugnala e muore: «Per me la vita è orrendo peso! L’universo intero è un deserto per me senza Lucia».
PER SAPERNE DI PIU’
www.teatrosancarlo.it (CULTURA. Il sito del teatro napoletano)
iochiaraeloscuro.blog.rai.it (RADIO. Il blog della trasmissione condotta da Chiara Gamberale)
it.wikipedia.org/wiki/Lucia_di_Lammermoor (LIRICA. L’opera di Donizetti)

di Mirko Dioneo

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