SALERNO – Fili che s’intrecciano su tele per ricomporre l’Italia e ripercorrere la sua storia, attraverso la sua carta costituzionale. Domenica 12 febbraio 2012, alle 19, sarà la personale dell’artista Francesca Capasso «100% Italia» a inaugurare il progetto «Di.stu.urb», acronimo di Distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi, al circolo Ferro3 a Scafati (Corso Nazionale 131). La mostra, curata da Raffaella Barbato, sarà aperta al pubblico fino al 4 marzo.
L’ITALIA SU TELA – Il processo di decostituzionalizzazione dell’Italia, la resistenza della memoria storica attraverso la parola, l’etica del lavoro e la “crisi dei valori” sono alcune riflessioni emerse nel progetto di Francesca Capasso. Un lavoro che si muove tra arte, politica e impegno civile. L’artista utilizza il ricamo a mano, antica pratica tramandata da madre in figlia soprattutto nelle generazioni passate, per riportarlo ai giorni nostri e adeguarlo alle logiche installative. Storia e contemporaneità si fondono per far rivivere, su tela, i valori della Costituzione Italiana. Attraverso le parole ricamate su tela, alcune cancellate e consumate, è possibile ritrovare il senso di appartenenza e i valori della nostra democrazia. Una sorta di presa di coscienza che con l’attivismo supera l’alienazione dettata dalla crisi dei giorni nostri.
MEMORIA E RESISTENZA – Di.st.urb., distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi, è uno spazio dedicato alle arti visive annesso al circolo culturale Ferro3 di Scafati. Un luogo per aggregare artisti, critici, curatori e intellettuali interessati ai differenti linguaggi dell’arte, lontani dai canali ufficiali, ma attenti al territorio. «Giochiamo sulla doppia valenza della parola Di.st.urb – spiega Raffaella Barbato – come distretto e come disturbo. Puntiamo a realizzare qualcosa che faccia muovere le nostre coscienze. In un momento di crisi non possiamo soltanto subire le difficoltà, nella stagnazione economica e sociale possiamo riscoprire il nostro attivismo, attraverso la partecipazione. Anche attraverso l’arte è possibile superare la rassegnazione. Il lavoro di Francesca Capasso rappresenta una forte presa di coscienza attraverso la memoria storica che ci fa guardare al futuro».
di Stefania Melucci