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NAPOLI. I gioielli finiscono dai “compro oro” ed è tempo di indossare bijoux meno costosi. L’austerity è anche questo. Ma qualcuno, guardando dritto in faccia l’emergenza rifiuti, si è spinto ancora più in là realizzando intere parure recuperando materiali che altrimenti finirebbero con l’alimentare tonnellate di “tal quale” nelle discariche della regione. Poiché alla città di Napoli, si sa, la raccolta differenziata non vuole proprio andare giù. E allora ci pensa Stefania a racimolare plastica, carta, alluminio, vecchi bottoni e tessuti per farne bracciali, orecchini, collane, cinture e talvolta lampade.
LA PRODUZIONE. «Il recupero dei materiali è uno dei momenti più divertenti – dice Stefania Mele, 32enne laureata in Lettere ed ex ballerina  –  raccolgo lattine, carta di riviste e anche scarti di lavorazioni delle stoffe: questa ricerca raccolta ho coinvolto anche amici e parenti che ormai conservano per me di tutto». Poi comincia una paziente lavorazione per trasformare un rifiuto in fili perfetti, gemme luminose o ciondoli modellati con una grazia tale da assumere le sembianze di contemporanei cammei. «Con una particolare pistola termica, ad esempio,  riscaldarla la plastica che diviene malleabile al punto giusto per poterla modellare con le pinze. Infine l’acqua darà al pezzo la durezza e la lucentezza del vetro – spiega  – anche le lattine vengono levigate, tagliate e poi incise. Lo stesso vale per la carta, ma con un processo che richiede molto più tempo».
CORSI DI RIUSO. Ma Stefania, già alle prese col progetto MelecreoRecycle Art, pensa già di organizzare corsi di riciclo e riuso per adulti e bambini e ha intenzionedi studiare l’arte orafa per dare vita a nuove creazioni mescolandoi suoi materiali poveri al metallo prezioso per eccellenza. Attualmente fa parte degli artisti che espongono in Artelive, la prima galleria d’arte on line col patrocinio del governo italiano e il sostegno del ministero della gioventù. «Ho sempre pensato che anche gli oggetti potessero avere un’anima – scherza Stefania – ed è bello pensare che possa reincarnarsi più volte in nuove vite».
PER SAPERNE DI PIU’:
www.artelive.it  (CULTURA. La prima galleria d’arte on line)
di Mirella D’Ambrosio

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