ROMA. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano torna sul tema dell’immigrazione nell’incontro con i “nuovi cittadini italiani” al Quirinale, nell’ambito delle iniziative per il 150 anni dell’Unità d’Italia. Si rivolge, con un messaggio forte, agli immigrati, ai loro figli che «fanno parte dell’Italia e rappresentano una grande fonte di speranza». «La nostra è diventata una comunità nazionale che conta non solo nei numeri – ha spiegato il capo dello Stato –  gli immigrati sono la linfa vitale di cui Italia ha estremo bisogno. Non comprenderlo significa non saper guardare alla realtà». Proprio gli immigrati e i loro figli che diventano italiani aiutano l’Italia a «portare il fardello del debito pubblico, che senza di loro sarebbe ancora più difficile sostenere», ha aggiunto il Capo dello Stato.

CITTADINANZA –«È necessario riflettere sulla possibilità di una riforma di modalità e tempi per il riconoscimento della cittadinanza» ai figli di immigrati nel nostro paese.  «Si è raggiunta – ha riconosciuto il capo dello Stato – una sensibilità politica significativa e diffusa nella discussione del gennaio 2010 alla Camera. Bisogna riconoscere come cittadini italiani i bambini nati in Italia da genitori stranieri».

“BASTA RACCOMANDAZIONI – Un passaggio anche dedicato ai giovani e alle loro prospettive, nonostante le difficoltà legate alla crisi. Riconoscere l’impegno di ciascuno, senza ricorrere a raccomandazioni: è il messaggio lanciato da Giorgio Napolitano. «L’Italia – ha continuato il Capo dello Stato – deve diventare più rapidamente possibile un paese aperto ai giovani, deve offrire opportunità non viziate da favoritismi e creare per il lavoro sistemi assunzione trasparenti» che smentiscano «la convinzione che le raccomandazioni servano più dell’impegno personale».

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