BOSCOREALE (NAPOLI). Per fare in modo che chi ha assistito al raid parli è stata messa una taglia. Eppure il reato non è stato commesso nel far west. Siamo nel quartiere ad alta densità criminale della periferia, al confine con la città di Torre Annunziata. È il Piano Napoli, l’agglomerato di edifici dove quattro scuolabus sono stati completamente distrutti da un gruppo di vandali, quando mancavano poche ore all’alba della commemorazione dei defunti. Armati di cacciavite, martelli e coltelli, i delinquenti non hanno pensato nemmeno per un momento che avrebbero privato di un servizio essenziale proprio i bambini meno fortunati, quelli che vivono negli appartamenti fatiscenti delle palazzine rosa, al centro di numerose piazze di spaccio di droga, e raggiungono ogni giorno la scuola evitando di essere arruolati dal «sistema». Fin qui si addentravano i bus gialli comunali; più di una volta il clacson veniva pigiato dall’autista, proprio sotto la finestra del ragazzino in ritardo di turno.

L’IRRUZIONE – A ridosso del quartiere realizzato per accogliere gli sfollati del sisma del 1980 vi sono, infatti, la scuola «Monsignor Castaldi» e la «Gianni Rodari» che rappresentano i plessi maggiormente frequentati dagli scolari del Piano Napoli. È suddiviso in due grossi lotti, il Piano Napoli, quello che affaccia su via Settetermini e l’altro su via Passanti. Nei pressi di quest’ultimo si trova il deposito dove il gruppo di teppisti ha mandato in frantumi finestrini e parabrezza, fari e fanali. Hanno messo ko i mezzi scolastici forando i pneumatici e deturpando i rivestimenti dei sedili, svuotando anche le cassette del pronto soccorso.

I SOSPETTI – Il servizio di accompagnamento degli alunni è, dunque, sospeso a tempo indeterminato: toccherà ai genitori portare i propri figli a scuola, in attesa che i mezzi vengano riparati. «Per combattere l’omertà abbiamo istituito una taglia che riconosceremo a chi denuncerà gli autori» ha detto il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella. I carabinieri, intanto, non scartano l’ipotesi che a danneggiare i mezzi siano stati proprio ragazzi provenienti da quei due rioni, incuranti delle conseguenze derivanti dalla loro azione sul futuro delle nuove generazioni delle palazzine rosa, intorno alle quali i bus gialli facevano sempre un giro in più.

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