Venti ragazzi con la sindrome di down hanno partecipato all’iniziativa con un team di professionisti

Maria ha paura del mare, è la prima volta che sale in barca. Vincenzo si sente un eroe con il suo timone tra le mani per guidare una piccola imbarcazione, sotto l’occhio attento di un supervisore. Una giornata dedicata allo sport: venti ragazzi con la sindrome di down hanno partecipato a una regata di barche a vela al largo di Napoli. Ognuno ha completato un team di professionisti per prendere parte all’iniziativa promossa dall’associazione Sindrome di Down in collaborazione con la Lega Navale Italiana, in occasione della giornata nazionale dedicata alle persone affette da tale patologia. «Da nove anni – ha spiegato Adriano Tedeschi, presidente dell’Associazione sindrome di down – organizziamo una regata speciale, predisponendo degli equipaggi misti. È l’occasione per coinvolgere i ragazzi e le loro famiglie». Giubbino impermeabile, occhiali da sole e cappellino per ripararsi dal vento, i ragazzini hanno iniziato la loro avventura poco dopo le dieci. Sorridenti e divertiti, hanno lasciato i loro genitori sulla banchina per salire a bordo e godersi lo spettacolo di Posillipo vista mare. Il grecale ha reso le onde perfette, il sole ha aggiunto quel tocco in più per rendere indimenticabile una domenica di ottobre. «Con queste iniziative riceviamo segnali importanti – ha aggiunto il presidente della lega Navale Napoli, Alfredo Vaglieco – attraverso lo sport è possibile annullare le differenze».

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